quali impatti fiscali e previdenziali con il nuovo codice ATECO

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Gli influencer escono dall’”area grigia” che li caratterizzava dal punto di vista fiscale e normativo grazie all’introduzione del nuovo codice ATECO 73.11.03. Per la prima volta vengono considerati professionisti a tutti gli effetti nel contesto del marketing e della promozione commerciale. Un cambiamento che, pur offrendo nuove opportunità, impone anche sfide in merito alla valutazione di tutti gli aspetti fiscali e previdenziali. Quali sono gli impatti da considerare?

Chi – Influencer

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Cosa – Nuovo codice ATECO 73.11.03

Quando – Dal 1° gennaio 2025

Negli ultimi anni, la figura dell’influencer ha trasformato radicalmente il panorama del marketing e della comunicazione, diventando una delle professioni più ricercate e influenti del mondo digitale. Con milioni di follower su piattaforme come Instagram, Tik Tok e YouTube, gli influencer sono in grado di modellare opinioni, influenzare acquisti e creare tendenze.

In Italia, questa professione ha visto una crescita esplosiva, tanto che si stima che il numero di influencer superi ormai 100.000 persone attive sui social. Questo boom ha spinto il paese a fare i conti con la necessità di dare a questa figura una giusta regolamentazione, che fino a pochi mesi fa era praticamente inesistente.

In risposta a questa crescente visibilità, è nata recentemente l’Associazione Nazionale Influencer, che ha l’obiettivo di tutelare i diritti degli influencer, promuovere la professionalizzazione del settore e difendere i professionisti da contratti vessatori e pratiche abusive. L’associazione rappresenta bene quanto oggi risulti importante definire, in un modo o nell’altro, una nuova figura che difficilmente si affianca alle necessità di altre figure professionali.

Ultimamente si è focalizzato sull’emergere di una classificazione di tali attività attraverso la creazione degli influencer agenti di commercio, ma a questa figura si contrappone oggi una nuova definizione che identifica gli influencer all’interno di uno specifico codice ATECO di nuova istituzione ATECO 73.11.03 (operativo dal 1° gennaio 2025).

Nel frattempo, ci si è anche concentranti sulla regolamentazione delle modalità di svolgimento dell’attività “propagandistica” di tali soggetti, creando una particolare regolamentazione per i soggetti di maggior peso mediatico che ad oggi sfuggivano alle regolamentazioni giornalistiche.

Infatti, il 30 ottobre scorso l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha approvato la nuova versione del Regolamento Digital Chart, con l’intento di fare chiarezza sull’influencer marketing e sulla pubblicità diffusa tramite internet.

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Il caso dell’influencer agente e rischi

Negli ultimi anni, la figura dell’influencer ha subito un’evoluzione significativa, passando dal semplice creatore di contenuti a una vera e propria figura commerciale, sempre più vicina agli agenti di commercio tradizionali.

Questo cambiamento è stato evidenziato dalla sentenza n. 2615/2024, che ha riconosciuto il ruolo dell’influencer come un “influencer agente”. Quest’ultimo non si limita solo a promuovere prodotti sui social media, ma diventa anche un intermediario tra il brand e consumatori, guadagnando provvigioni dirette dalle vendite generate grazie alla sua influenza. In pratica, oltre a sponsorizzare prodotti, l’influencer comincia a gestire vendite reali, con modalità come link, codici e altre tecniche marketing che incentivano l’acquisto.

Questo cambiamento di classificazione comporta una serie di rischi e responsabilità. Sebbene l’influencer possa godere di nuove opportunità economiche grazie alla possibilità di guadagnare direttamente dalle vendite, entra nel mondo degli agenti implica anche una maggiore formalizzazione del lavoro, deve affrontare nuove responsabilità legali soprattutto per quanto riguarda la trasparenza nelle relazioni commerciali. Se prima era sufficiente indicare che un contenuto fosse sponsorizzato, ora le regole potrebbero diventare più rigide.

Un altro aspetto importante riguarda la cessione di beni all’influencer, il cosiddetto supplied. In un contesto in cui gli influencer partecipano attivamente alla generazione di vendite, la cessione dei beni, che in passato era una pratica comune per ottenere visibilità sui social, diventa una parte integrante della strategia commerciale.

I brand cedono i prodotti agli influencer per favorire la promozione. Sia i brand che gli influencer devono dichiarare chiaramente quando un prodotto è stato dato o ricevuto gratuitamente, di conseguenza il bene deve essere valorizzato nel rispetto delle normative fiscali e previdenziali, si veda per quanto riguarda la prestazione autonoma l’art. 54 del TUIR, che al comma 1-quater prevede che concorrono a formare il reddito i corrispettivi percepiti a seguito di cessione della clientela o di elementi immateriali comunque riferibili all’attività artistica o professionale.

Nuovo codice ATECO

La novità principale dell’introduzione del codice ATECO 73.11.03 è che, per la prima volta, gli influencer vengono considerati professionisti a tutti gli effetti nel contesto del marketing e della promozione commerciale.

Fino ad ora, gli influencer operavano in un’area grigia dal punto di vista fiscale e normativo, spesso considerati semplici creatori di contenuti e assimilati di volta in volta a personale artistico, giornalistico o commerciale. Con in nuovo codice Ateco, invece, la loro attività viene formalizzata definendola in maniera univoca e avvicinandola al mondo della promozione commerciale.

Tuttavia, l’impatto non è privo di rischi e sfide, il cambiamento potrebbe risultare particolarmente complesso per quei professionisti che operano su scala ridotta o con attività sporadiche, poiché la gestione burocratica potrebbe diventare onerosa e difficile da sostenere senza il supporto di consulenti fiscali

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In conclusione, l’introduzione di un codice dedicato risulta essere un primo passo positivo verso la regolamentazione che dovrà però tenere conto della differente configurazione di business e strutturale dei soggetti interessati alla classificazione.

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